In difesa della “white sharia”

Oggi vi propongo la (parziale) traduzione di un controverso articolo di Sacco Vandal sul concetto di “white sharia”, che sono sicuro solleverà polemiche e io stesso non condivido pienamente, ma costituisce a parer mio uno spunto interessante per cogliere l’ipocrisia di certa destra politica odierna che afferma di voler difendere l'”identità” e la “tradizione” per poi omologarsi totalmente ai dogmi liberali per quanto riguarda la degenerazione sessuale e la sacralizzazione del libertinaggio femminile. Buona lettura.

Donald Thoresen ha recentemente scritto una critica al meme della “white sharia”, in cui ha affermato che i sostenitori del suddetto meme soffrirebbero di “odio per se stessi… e interiorizzazione della sottomissione dei bianchi”. In qualità di uno dei creatori originari del meme – che è stato diffuso per la prima volta sul mio podcast, The War Room, alla fine del 2016 – vi assicuro che semplicemente non è questo il caso.

Nel suo pezzo Thoresen si chiede perché qualcuno possa essere “attratto dalla brutalità del mondo islamico”, e consiglia a coloro che amano il meme della “white sharia” di “decolonizzare se stessi”. Sfortunatamente, è Thoresen che ha bisogno di decolonizzare se stesso. Sembra aver interiorizzato i tentativi in atto di trasformare i nostri uomini in molluschi deboli ed eccessivamente civilizzati. I nostri nemici hanno facilitato questa menzogna proprio per disarmarci prima di finirci. Ma, in realtà, la barbarie non è estranea agli europei.

Non dovremmo mai dimenticare che l’uomo faustiano era un tempo, non molto tempo fa, il più feroce e barbaro attore della scena mondiale. Oswald Spengler si riferiva al primo uomo occidentale come al “barbaro dai capelli rossi” del “Frankistan”. Gli europei non conquistarono l’intero globo perché gentili o civilizzati; gli europei conquistarono il mondo navigando in terre straniere e prendendo quelle terre con la forza. Vichinghi, crociati e conquistadores praticavano tutti stupri, scorrerie e saccheggi.

Ma, ahimè, abbiamo perso quella barbarie. I nostri nemici ci hanno trasformato con successo in deboli codardi. Dovremmo tutti sforzarci, come ha affermato Jack Donovan, per “diventare nuovamente dei barbari”. Allora, come potremmo fare ciò? Tentando di LARPare come vichinghi o altre figure gloriose del nostro lontano passato? Personalmente sono abbastanza scettico sulla nostra capacità di resuscitare con successo queste forme morte della nostra storia.

Ancora una volta, abbiamo perso la nostra barbarie. Abbiamo perso le nostre tradizioni. Abbiamo perso la nostra cultura e le nostre identità. Saremo in grado di riacquistarle semplicemente leggendo i libri di storia? Il mondo musulmano è l’unica civiltà rimasta sulla terra oggi dove esiste ancora un patriarcato estremo e rigidamente codificato. La legge della sharia è l’unico esempio contemporaneo di qualcosa che si avvicini anche solo lontanamente alla società patriarcale che l’uomo occidentale aveva una volta.

Non supporto la conversione all’Islam. Né credo che il nostro popolo dovrebbe effettivamente adottare la sharia in una forma inalterata. Tuttavia, adottare una forma di patriarcato estremo simile alla sharia può rivelarsi una mossa efficace perché, ancora una volta, è l’unico esempio esistente di patriarcato estremo sopravvissuto nel mondo odierno. Non è una tradizione abbandonata da tempo, strappata dalle pagine di un libro di storia. È reale, vivo e visibile a tutti, ci fissa e ci deride perché siamo cosmopoliti alienati e atomizzati.

E cerchiamo di essere chiari: il nostro popolo scomparirà dalla faccia della terra se non implementerà una forma radicale e rigida di patriarcato estremo e irreggimentato, ancora più estremo di quello che abbiamo avuto in Occidente in passato. Del resto gli europei hanno assunto spesso usi e costumi differenti nel corso della loro storia. E non dovremmo quindi avere scrupoli nell’utilizzare qualsiasi forma culturale utile che scopriamo o concepiamo organicamente. Coloro che invece insistono nel resuscitare forme tradizionali ormai morte stanno semplicemente dando la priorità alla loro nostalgia da LARPer piuttosto che alla sopravvivenza del nostro popolo.

La cultura occidentale è morta. Ora abitiamo semplicemente le rovine di quella che una volta era la civiltà occidentale. Faust è morto negli incendi della seconda guerra mondiale. Il suo spirito morente è temporaneamente sopravvissuto in America prima di dissolversi definitivamente negli anni ’60. L’obiettivo davanti a noi non può essere quello di resuscitare una cosa morta e morente, ma piuttosto gettare le basi per la prossima Età Eroica.

2 pensieri riguardo “In difesa della “white sharia””

  1. Ho capito il senso del discorso però non mi convince. Credo sia soggettivo nel senso che molte persone hanno un senso di comunità più sviluppato di altre ed hanno un bisogno quasi fisiologico di farne parte. Personalmente non mi interessa, porto rispetto a tutti ma non tollero rotture di coglioni gerarchiche e quindi gratuite insite in tutte le associazioni umane ( animali ), questa attitudine la lascio alle femmine ! Un saluto

  2. White Sharia è praticamente la legge della Sharia applicata al nazionalismo bianco, è un insieme di ristabilimento della morale sessuale e relazionale, eugenetica e sopravvivenza delle caratteristiche fisiche e spirituali della razza Bianca (dunque vietati matrimoni razza mista)

    Per fortuna non seguo certi ambienti americani “di destra” pseudo-paganeggianti, ma sappiano che White Sharia era stata praticamente applicata nella Germania Nazionalsocialista: le donne non potevano partecipare più di tanto alla vita politica, non potevano fumare in pubblico ecc e soprattutto dovevano conformarsi agli organi femminili delle associazioni comunitarie nazionali.

    Restando in ambito semitico altre fonti da cui possiamo trarre spunto per ristabilire la morale sessuale è l’Antico Testamento

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